I modelli di successo della formazione duale

Milano, 21 marzo 2018 – Diffondere la partnership di qualità tra imprese e sistema educativo: è questo lo scopo della prima ricerca italiana sulle esperienze e i modelli di successo per integrare scuola e lavoro promossa da Fondazione Sodalitas con il sostegno di JPMorgan Chase Foundation e realizzata da Fondazione Di Vittorio.

Da Torino a Milano, da Bologna ad Ancona, da Roma a Pomigliano d’Arco fino alle province di Potenza ed Enna, sono stati scovati e analizzati 25 casi di successo di formazione duale basati sull’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato formativo che hanno coinvolto imprese di grandi e piccole dimensioni, licei, istituti tecnici e professionali, ITS (istituti tecnici superiori) e centinaia di studenti.

Numerose ricerche a livello europeo documentano come l’esperienza formativa in un contesto lavorativo aumenti in modo significativo l’occupabilità dei giovani. Siamo dunque orgogliosi dei 25 casi di successo di formazione duale presentati oggi perché mettono in luce che l’integrazione tra imprese e scuole è possibile in tutta Italia”– ha dichiarato Adriana Spazzoli, Presidente di Fondazione Sodalitas – Questi risultati confermano Fondazione Sodalitas nel ruolo di acceleratore del coinvolgimento di tutti gli stakeholder per rafforzare l’apprendimento scolastico anche attraverso esperienze nei contesti lavorativi. Nei prossimi mesi porteremo questi modelli di successo in tre Regioni italiane, Piemonte, Lazio e Sicilia, con un roadshow che promuova partnership di qualità nei singoli territori”.

Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione della mappa di We4Youth che dimostra che esperienze di qualità di Alternanza Scuola Lavoro sono auspicabili e rappresentano un passaggio fondamentale per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani che sarebbero altrimenti a rischio di dispersione scolastica o di non occupazione.  Fare esperienza di impresa già nel corso della scuola secondaria favorisce un orientamento efficace verso percorsi di studi e di carriera più soddisfacenti per i giovani e aumenta le chance di una loro futura occupabilità” aggiunge Guido Nola, Senior Country Officer per JPMorgan in Italia.

Le informazioni raccolte hanno mostrato quanto la formazione duale e più in generale le Work-Based Learning Experiences siano un tema nevralgico e di grande attualità per la trasformazione del nostro sistema educativo. Inoltre, hanno evidenziato l’importanza di supportare le scuole in questa delicata fase di transizione, nell’ottica di contenere frammentarietà, dispersione e occasionalità delle esperienze.

L’obiettivo della ricerca è quello di fornire a scuole e imprese esempi di buone pratiche, con punti di forza e meccanismi di opportunità, cercando di individuare elementi di condivisione e di replicabilità sul territorio.

Per questo, nell’ambito della campagna WE4YOUTH, promossa sempre da Fondazione Sodalitas e JPMorgan, i 25 casi di successo andranno ora ad alimentare una piattaforma web www.we4youth.it rivolta a imprese, scuole e studenti, e saranno oggetto di un roadshow territoriale che verrà avviato in alcune Regioni.

Il punto di vista degli studenti coinvolti nei 25 casi di successo

La ricerca ha voluto anche sondare il punto di vista degli studenti sugli aspetti che hanno caratterizzato l’esperienza vissuta in azienda. Sono stati approfonditi con 263 questionari: organizzazione e logistica, acquisizione di competenze, modalità formative sperimentate, rapporto con i tutors, coerenza, personalizzazione e utilità del percorso e giudizio delle famiglie.

Globalmente, si riscontra un livello medio alto di soddisfazione. Gli elementi maggiormente valorizzati dagli studenti nelle esperienze di work-based learning sono durata dell’esperienza e prossimità ai processi lavorativi reali.

Dal dettaglio sul tipo di competenza acquisita, emerge inoltre come le esperienze siano state particolarmente efficaci nel trasmettere il rispetto delle regole che caratterizzano l’organizzazione del lavoro e il rapporto con colleghi e superiori: quasi tre studenti su quattro affermano che l’esperienza ha contribuito molto o moltissimo all’acquisizione di questa competenza. Altre competenze acquisite sono state l’assunzione di responsabilità e il lavoro di squadra.

Dalla ricerca emerge una sostanziale polarizzazione tra coloro che frequentano il Liceo e coloro che frequentano Istituti Tecnici o Professionali: questi ultimi si dichiarano generalmente più soddisfatti dell'esperienza di apprendimento basato sul lavoro e sono più inclini a considerare il suo contributo nel loro percorso educativo rispetto ai primi.

Raccomandazioni

L'analisi dei 25 case studies e l'indagine sul punto di vista degli studenti hanno permesso di suggerire una serie di raccomandazioni alle aziende e agli istituti di istruzione e formazione che decidono di sviluppare esperienze di apprendimento di successo.

La “cassetta degli attrezzi” per la progettazione di buone pratiche

Il fattore "tempo" conta: per la realizzazione di buone pratiche e la loro ripetibilità, le esperienze di apprendimento basate sul lavoro devono sedimentarsi nei processi organizzativi degli istituti di formazione e delle imprese e nelle loro pratiche di co-progettazione (condivisione di motivazioni, obiettivi, metodi e formazione e strumenti di valutazione).

  • Curricularità: è fondamentale che la pianificazione delle esperienze di apprendimento basate sul lavoro avvenga in modo coerente con l'offerta formativa degli istituti di istruzione e formazione, sia nel rispetto delle singole discipline, sia in funzione delle competenze richieste.
  • Efficacia: tre fasi della co-progettazione sono strategiche rispetto all'esito dell'esperienza: I) l'identificazione condivisa delle competenze da sviluppare; II) la definizione del contributo specifico che l'istituto di formazione e l'azienda forniscono in termini di contenuti e ore di formazione; III) la valutazione dell'acquisizione di competenze da parte degli studenti, anche a fini di certificazione.
  • Figure di tutoraggio: un elemento chiave per un impatto efficace è il ruolo riconosciuto ai tutor scolastici e aziendali formati, che sono in grado di garantire l'impegno degli studenti (e delle loro famiglie) e di gestire l'integrazione dell'apprendimento in classe e sul lavoro.

Gli elementi per il successo delle esperienze di apprendimento duale

Competenze trasversali: le esperienze di work-based learning devono avere come priorità la sperimentazione di apprendimenti duali in grado di bilanciare le competenze tecnico-specialistiche con quelle trasversali (ad esempio teamworking, problem solving, pensiero critico, assunzione di responsabilità), in quanto queste ultime sono maggiormente spendibili in più contesti e in diversi momenti della futura formazione e della carriera lavorativa.

  • Orientamento e occupabilità: al termine delle esperienze, lo studente deve essere in grado di orientarsi rispetto al percorso di studi e la futura occupabilità.
  • Capacità di monitoraggio: l'efficacia delle esperienze di apprendimento basate sul lavoro è legata alla capacità degli istituti di formazione e delle imprese di svolgere un'attività di monitoraggio dei processi organizzativi e del progresso dell'esperienza.
  • Pratiche di valutazione: l'efficacia delle esperienze di apprendimento basate sul lavoro non può essere separata dalla co-progettazione delle pratiche di valutazione: queste possono ottimizzare il percorso in azienda e la pianificazione dell’esperienza e, contemporaneamente, stimolare la riflessività dello studente.
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