Confindustria Bergamo: Il 74% delle imprese in difficoltà nella ricerca del personale

L'Indagine sul lavoro realizzata da Confindustria Bergamo

L'indagine sul mercato del lavoro condotta da Confindustria, in collaborazione con diverse Associazioni del sistema, fra cui Confindustria Bergamo, associata a Fondazione Sodalitas, ha rivelato che il 74% delle imprese bergamasche sta affrontando difficoltà nel reclutare personale, un dato superiore alla media regionale del 65%. L'analisi, effettuata tra febbraio e aprile 2024, ha coinvolto 840 aziende con 164.000 dipendenti, evidenziando problematiche legate soprattutto alla ricerca di figure specializzate e competenze tecniche.

In particolare, il report sottolinea un tasso di disoccupazione molto basso a Bergamo, pari al 2,9%, che contribuisce al fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, si segnala una significativa disparità di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, con un gap di oltre 20 punti percentuali tra uomini e donne nella fascia di età 25-34 anni.

Un aspetto positivo emerso dall'indagine è l'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, che sono passate dal 23% nel 2019 al 27% nel 2023, nonostante il contesto economico incerto. Durante la presentazione del report, i rappresentanti di Confindustria Bergamo hanno condiviso testimonianze aziendali per illustrare le sfide quotidiane nella gestione delle risorse umane.

La formazione interna è stata identificata come una strategia chiave per affrontare le carenze di personale, con il 77% delle imprese bergamasche che ha offerto attività di formazione aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie. Per il settore industriale, questa percentuale sale all'80%. Le politiche di assunzione sono influenzate anche dalle retribuzioni, che in Lombardia oscillano tra i 25.834 e i 27.936 euro annui lordi per i neolaureati, con Bergamo che presenta valori leggermente inferiori.

L'indagine ha anche messo in evidenza l'espansione del welfare aziendale, presente nel 61% delle aziende bergamasche, e l'adozione dello smart working, che varia in base alla dimensione dell'impresa. Le aziende più grandi tendono a implementare queste pratiche in misura maggiore rispetto alle piccole.

Un altro punto saliente riguarda i premi di risultato, erogati dal 76% delle aziende partecipanti, con un aumento retributivo medio previsto del 3,5% per il 2024. Il tasso di turnover volontario è stato calcolato al 6,7% a Bergamo, leggermente superiore alla media regionale, suggerendo che un mercato del lavoro dinamico incoraggia le dimissioni in cerca di migliori opportunità.

Paolo Rota, Vicepresidente di Confindustria Bergamo, ha concluso sottolineando l'importanza di politiche avanzate per le risorse umane, evidenziando come la difficoltà nel reperire personale specializzato sia una costante, anche in un contesto di rallentamento economico. L'indagine suggerisce che l'impegno nella formazione, l'attenzione al welfare e l'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato sono segnali positivi per attrarre e valorizzare il personale nelle aziende.

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Per le aziende è difficile reclutare lavoratori e trattenerli. È quanto emerge dall’Indagine sul lavoro realizzata da Confindustria, con la collaborazione delle Associazioni del sistema, fra cui Confindustria Bergamo

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