Intervento di Diana Bracco, Presidente Fondazione Sodalitas, Presidente Expo 2015 Spa, Commissario Generale per il Padiglione Italia
Oggi è una giornata storica, perché nel pieno dell’Esposizione Universale di Milano si celebra un momento di riflessione a livello internazionale sulla Responsabilità Sociale. È davvero un’occasione unica per fare il punto sulle strategie e sulle policy aziendali attente alla sostenibilità e alle ricadute sociali del business.
Le imprese più avanzate considerano la Sostenibilità una dimensione costitutiva della loro identità, un orientamento strategico non reversibile. E un fattore fondamentale di legittimazione sociale. Mai come oggi, infatti, le imprese sono considerate un attore decisivo per affrontare le sfide da cui dipende il futuro di tutti i cittadini.
E trovo particolarmente importante che per discutere di questi temi si sia scelta l’agorà planetaria dell’Expo di Milano. Uno dei nostri obiettivi strategici è proprio far diventare i contenuti i profondi protagonisti della nostra Esposizione Universale.
C’è un tema di particolare attualità che sarà oggetto di un topic specifico in questo meeting di riflessione: la questione dell’economia circolare. La cito perché lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella, in occasione del bellissimo discorso pronunciato a Padiglione Italia durante la sua visita all’Expo, ha richiamato la nostra attenzione su questo nuovo modello di produzione e consumo. Un modello in cui il business e l’ambiente vanno di pari passo.
Abbiamo bisogno di un’economia in grado di potersi rigenerare da sola, un sistema di riciclo strutturale in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, siano organizzate in modo sostenibile riducendo al massimo ogni forma di spreco. Un’economia che punti sull’innovazione di prodotto, ma anche di processo. Insomma, io credo che l’economia circolare possa diventare la risposta “positiva” alla decrescita: anziché produrre e consumare meno, produrre e consumare meglio, facendo in modo che la crescita non sia più nemica o alternativa alla salvaguardia del pianeta.
È una sfida globale che anche grazie all’Expo sta entrando nell’agenda dei leader mondiali. Proprio ieri, incontrando con Emma Bonino la First Lady americana Michelle Obama abbiamo riscontrato una comunanza di idee in particolare su due obiettivi: la lotta agli sprechi, che è un cardine del progetto Women for Expo, e l’educazione delle ragazze.
Personalmente sono convinta da sempre che la cultura d’impresa debba avere tra i suoi valori la responsabilità dell’imprenditore. Responsabilità verso i lavoratori, verso l’ambiente, i consumatori e la comunità.
Sono gli stessi valori condivisi sin dall’inizio da Fondazione Sodalitas, organizzazione nata esattamente 20 anni fa, grazie all’iniziativa di Assolombarda e di un primo gruppo di imprese e manager volontari.
Allora la Responsabilità Sociale d’Impresa era un tema pionieristico, almeno in Italia. Negli anni a seguire, la CSR e la relazione tra Impresa e Comunità è diventata un tema sempre più pervasivo.
Ed è proprio per questo che siamo qui oggi: per testimoniare come le imprese più avanzate di tutta Europa possano contribuire a realizzare entro il 2020 una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Abbiamo infatti davanti a noi soltanto 5 anni per realizzare gli obiettivi della Strategia “Europe 2020”. E’ un tempo limitato ma prezioso, che non possiamo assolutamente sprecare. Il MILAN MANIFESTO ENTERPRISE 2020 è il frutto di un percorso intrapreso negli ultimi due anni da Fondazione Sodalitas con le oltre 100 imprese leader che vi aderiscono, insieme a CSR Europe e le sue 42 Organizzazioni partner nei Paesi europei. Se dovessi riassumere l’essenza del Manifesto in tre parole, direi: “Lavoro, Innovazione, Inclusione”.
Far crescere l’occupazione è la priorità numero uno. In particolare, non è più accettabile che così tanti giovani rimangano esclusi a lungo dal mercato del lavoro. I giovani devono tornare a guardare al futuro con fiducia: solo così possiamo costruire l’Europa dei cittadini.
Secondo punto. Lasciatemelo dire da imprenditrice innamorata della ricerca e impegnata da sempre sulla frontiera dell’innovazione: investire in innovazione è fondamentale! Su questo fronte, l’Italia deve ridurre rapidamente il gap che la separa dalle altre aree del mondo. Stanno cambiando in modo radicale i processi di produzione, i modelli di consumo e gli stili di vita. Far avanzare la frontiera del digitale, puntare sull’economia circolare e sulla green economy significa realizzare le condizioni per generare una crescita duratura.
Infine, per crescere è necessario che l’Europa torni ad essere il luogo delle opportunità. Dobbiamo cioè puntare a una crescita davvero inclusiva, che riduca le disuguaglianze e il numero di persone a rischio di povertà ed emarginazione.
Milano, 19 giugno 2015