12 imprese leader di mercato hanno partecipato oggi a SCOPRITALENTI 2016, l’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas e ospitata da Randstad Italia a Milano: ABB, ACCENTURE, BOSCH, BUREAU VERITAS ITALIA, CAPGEMINI, MAPEI, MELLIN, RANDSTAD, SAMSUNG ELECTRONICS, SANOFI, SKY, STMICROELECTRONICS.
50 giovani talenti provenienti dalle scuole e università di tutta Italia hanno avuto l’opportunità di incontrarle in una sola giornata grazie a colloqui face to face, per sviluppare i propri punti di forza e le competenze di successo nel mondo del lavoro.
I 50 talenti sono stati selezionati tra le migliaia di studenti formati nell’ultimo anno scolastico da GIOVANI&IMPRESA, il programma di Fondazione Sodalitas che dal 2000 porta le imprese nelle scuole e università di 14 Regioni italiane per accompagnare gli studenti nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
SCOPRITALENTI 2016 è stata l’occasione ideale per presentare la ricerca europea "E"-what? I giovani alla sfida del digital per il business”, realizzata da ISTUD Business School intervistando un campione di 821 tra manager, formatori e giovani di 6 Paesi europei.
1 giovane europeo su 2 riconosce un gap rilevante tra le proprie competenze digitali e le aspettative delle imprese.
I giovani segnalano un accentuato digital skill gap anzitutto sul fronte delle cosiddette competenze “hard”: analisi e gestione dei rischi digitali (47.1%), sicurezza e privacy (42%), prevedere l’impatto dei trend digitali sul business (41%), sfruttare il potenziale dei Big Data (40%), sfruttare le potenzialità legate alla digitalizzazione dei settori di business più tradizionali (39.4%), utilizzo dei tool digitali (38%) e degli strumenti di knowledge management (37%).
Il digital skill gap appare accentuato anche per competenze “soft” che riguardano l’utilizzo delle tecnologie digitali ad esempio per far crescere professionalmente le persone (54%), attivare il processo di delega (49%) o anche solo gestire meeting online (48%).
Il quadro è critico anche sul fronte di chi lavora già in azienda, se 4 manager su 10 dichiarano di non essere a loro agio nell’utilizzo dei tool digitali.
La buona notizia è che l’economia digitale rappresenta già oggi il 7% del mercato, e le stime prevedono un’ulteriore crescita del 4,1% nel breve periodo.
La cattiva notizia è che il digital skill gap rischia di non riuscire a soddisfare una domanda del mercato del lavoro pari 4 milioni di nuovi professionisti ICT in tutta Europa.